martedì 24 marzo 2009

"L'ideale avvelena ogni possesso imperfetto"

Qualcuno mi ha chiesto il significato di questa frase.
Innanzittutto però vi dico che è tratta da Il Piacere di D'Annunzio.
E qui permettetemi di aprire un breve-ma doveroso a mio parere-inciso.
Quell'uomo era un esaltato, sì lo pensavo anch'io.
E lo penso tutt'ora.
Ma quando ho provato ad avvicinarmi senza pre-giudizi, pre-concetti e a separare l'uomo dalla sua Arte, mi ha conquistata.
(Anch'io sedotta e abbandonata??Chissà..)
E allora rapita dalle sue immagini altisonanti ma perfettamente accostate, ho dimenticato Fiume,la Beffa di Buccari, il volo su Vienna, il suo ruolo nel fascismo, la Villa di Gardone, mausoleo a se stesso...e potrei continuare all'infinito.
...è rimasto solo l'Artista.
Fine dell'inciso.

E adesso mi spiego.
Ideale nel senso dell' "eidos" dell'Iperuranio platonico, dell'Idea perfetta che ci facciamo e che mai - per sua natura- può combaciare con l'ombra della realtà, con la brutta copia dei nostri possessi- o presunti tali-imperfetti.
Troppo spesso ci innalziamo a Demiurghi.
E se niente torna rispetto a come ce l'eravamo immaginato, addirittura pianificato...son dolori!
Vi capita mai??
A me tutti i giorni!
Che amarezza!!

2 commenti:

  1. ciao. molto interessante, nonostante il mio odio per d'annunzio. certo che tutto sarebbe molto più perfetto e vicino al mio ideale se ogni possesso imperfetto generasse un ideale di per se stesso. tanto per essere contorti...

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  2. A me capita spesso...non è facile da capire ma le cose non vanno mai come uno se le immagina.
    Anche ame, come a Marc, d'Annunzio non piace molto, però devo ammettere che nella sua follia ed esaltazione ha scritto pezzi che lasciano davvero senza fiato.

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